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Dobbiamo ripensare completamente il nostro approccio all’alimentazione, tornando a un sistema più sostenibile e rispettoso della natura.

L’allevamento intensivo è insostenibile:

  • Sfrutta gli animali come macchine: gli animali sono stipati in condizioni orribili, senza spazio per muoversi e soffrendo di stress e dolore cronici.
  • Inquina l’ambiente: è responsabile del 15% circa delle emissioni climalteranti e contribuisce alla deforestazione e all’inquinamento idrico.
  • Fa male alla salute: la carne rossa processata è classificata come cancerogena dall’OMS e un’alimentazione ricca di grassi saturi e zuccheri aumenta il rischio di malattie croniche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
  • Spreca cibo: un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato, mentre quasi un miliardo di persone soffre di fame.

L’alternativa? Un ritorno all’agricoltura e all’allevamento tradizionali:

  • Agroecologia: basata su pratiche agricole che rispettano l’ambiente e la biodiversità.
  • Allevamento estensivo: gli animali hanno spazio per muoversi e brucare liberamente, mangiando cibi naturali.
  • Dieta mediterranea: ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, con un consumo moderato di carne e latticini.

Questo è possibile!

Esistono già molte aziende e cooperative che stanno dimostrando che è possibile produrre cibo in modo sostenibile e redditizio.

Dobbiamo fare pressione sui governi e sulle aziende affinché adottino pratiche più sostenibili e fare scelte consapevoli come consumatori.

Scegliendo prodotti biologici e locali, possiamo contribuire a creare un futuro migliore per il pianeta, per la nostra salute e per gli animali.

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